Storia del Tailleur
Oltre al Tubino, un altro capo che a mio parere non deve mancare nell'armadio di ogni donna è il TAILLEUR.
Proprio come il Tubino,anche il Tailleur è figlio di una vera e propria rivoluzione.
Emblema dell'emancipazione femminile negli anni.
Possiamo affermare che il Tailleur sia l'abito da ufficio per eccellenza, diventato outfit delle donne in carriera negli anni 80.
Simbolo della donna sicura, indipendente ed emancipata.
Ma la storia del tailleur parte da molto prima.
La prima apparizione del tailleur, viene fatta risalire nel XVII secolo in Germania e successivamente nel periodo di Luigi XIII in Francia.
Chiaramente si parla di un primo antenato composto da una giacca appuntata sul petto e chiusa con una cintura, spalline imbottite con gonna lunga coordinata.
Il termine francese tailleur significa "sarto", in quel periodo gli abiti venivano infatti confezionati solo da sarti per uomo.
Il primo tailleur fu opera di un sarto inglese, tale John Redfen che ne confezionò uno per la principessa del Galles nel 1885.
In un primo momento il tailleur veniva indossato solo dalle signore dell'alta società per l'equitazione.
Negli anni diventò più pratico e quindi adatto anche ad altre occasioni di svago.
La vera e propria svolta arriva nel 1917 grazie a Mademoiselle Coco Chanel che lo trasforma nell'abito simbolo
dell'emancipazione femminile sfruttando il tessuto del momento, il Jersey.
Coco presentò una versione aderente, senza punto vita, comoda e pratica e rese il capo celebre nel mondo.
Ad ogni modo Coco raggiunse la sua piena soddisfazione nel 1954 quando creò quello che sarebbe
diventato il marchio di fabbrica di Maison Chanel ossia il TAILLEUR TWEED.
Il modello TWEED di Chanel era composto da 3 pezzi:
Giacca cardigan impreziosita da bottoni dorati e/o borchie,
camicetta il cui tessuto era coordinato con quello interno della giacca ed una gonna lunga fino al ginocchio.
Il modello fu reso celebre da Jacqueline Kennedy.
Era un modello Coco Chanel l'abito rosa indossato nel giorno della morte di suo marito John.
Qualche anno prima (1947)la Maison Dior lanciò un modello chiamato TAILLEUR BAR,della collezione Corolle.
Si era appena conclusa la seconda Guerra Mondiale.
In quel periodo le donne tendevano a vestirsi da soldato.
Giacche rigide, spalle squadrate, gonne tese e scarpe tutt'altro che femminili.
Dior ha voglia di rinnovamento e di riportare il design ad uno stile più femminile.
Decise quindi di ripescare dalla moda del passato alcuni capi.
Creò un NEW LOOK utilizzando bustini, guepiere, stringi vita e gonne plissé con fodere di tulle.
Coco Chanel, chiaramente, non si dimostrò una estimatrice del NEW LOOK di Dior.
Non concepiva l'idea di rifarsi al passato e costringere nuovamente le donne in abiti stretti e fastidiosi.
In quegli anni si crearono due correnti di pensiero.
Inevitabile fu lo "scontro" tra le MADMOISELLE CHANEL e le SIGNORE DIOR.
Dobbiamo fare un ulteriore salto nel passato per parlare della versione con pantalone.
Le prime immagini del tailleur pantalone risalgono agli anni 30,più precisamente nel 1933,
quando MARLENE DIETRICH apparve su VOGUE AMERICA indossando una versione molto maschile.
In quegli anni,la versione con il pantalone divenne strumento provocatorio per molte dive dell'epoca.
Negli anni 50 il modello era considerato ancora controverso tanto è vero che le donne che lo indossavano erano
passibili di arresto per aver tentato di "impersonare un uomo".
L'icona di stile NAN KEMPNER, noto personaggio mondano dell'epoca, fu allontanata da un celebre ristorante
di New York perché aveva preferito i pantaloni al posto di una gonna o di un abito.
Si racconta che, onde evitare problemi se li tolse di dosso, rimanendo con la sola giacca indossata come abito corto.
Negli anni successivi la versione "maschile "prese sempre più campo grazie anche alle varie case di moda
che presentavano modelli sempre differenti.
Nel 1966 YVES SAINT LAUREN presentò il modello LE SMOKING un elegante tailleur da sera.
Nel 1970 fu la volta di ARMANI che creò una versione ancora più maschile che divenne il capo cult di casa Armani.
Lo scopo era quello di portare sotto i riflettori una donna sicura nel ruolo acquisito dopo tanti anni di sforzi.
Gli anni 80 furono gli anni delle donne in carriera, come anticipato all'inizio dell'articolo, sia la versione gonna
che la versione pantalone assumono femminilità ed uno stile ancora più seducente.
Negli anni 90 la gonna diventa mini, ma in politica il tailleur viene visto ancora come un abito non consono
da indossare.
Solo nel 1993 dopo la RIVOLUZIONE DEL TAILLEUR PANTALONE innescata da una neo senatrice che si presentò
alla Camera con il suo completo preferito venne dato l'ordine in cui si autorizzava alle donne di indossare questo capo
purché fosse in coordinato.
Negli anni successivi diventò una vera e propria uniforme in sostegno delle candidate donne al governo
e come messaggio di solidarietà al movimento delle suffragette e supporto verso le questioni femminili.
Signore e Signori,Il Tailleur,simbolo indiscusso della nostra emancipazione ed oggi outfit più consono per le Hostess di tutto il mondo.